Atto Primo
Michela non ce la fa più vuole tornare alla vita terrena dopo diversi
giorni di navigazione e pernottamenti in rada. Domani sarà il suo
compleanno e non vuole festeggiarlo come una profuga in rada dove le
conto ogni goccia di acqua utilizzata, dove per ricaricare un cellulare
bisogna stare con il motore acceso e non abbiamo grosse riserve di
gasolio. Ponza è senza carburante da giorni e anche la benzina per il
tender è quasi finita. Lasciamo Ponza alle prime ore del pomeriggio,
subito dopo che il distributore chi ha dato la triste informazione che
il carburante è terminato e non ci sarebbe stato fino all'indomani.
Tuttavia, la previsione di una grossa perturbazione non ci consente di
aspettare ancora. Ancora una notte in rada, per di più con il brutto
tempo, non sarebbe possibile. Abbiamo carburante a sufficienza per
raggiungere Nettuno e lì potremo finalmente avere tutti i confort che un
marina e la sua cittadina che lo ospita possono offrire. Percorriamo
verso sud l'isola per scavallare Punta della Guardia mettere la prora in
direzione 340° per raggiungere marina di Nettuno. Passeremo tra
Palmarola e Ponza, non c'è tempo di fare un giro diverso e più ampio,
pertanto, il terrore dei bassi fondali soccombe alla fretta di
raggiungere la "civiltà". Saranno quattro miglia di motore, vissute
nella convinzione di farne molte di più, infatti, abbiamoranda e fiocco a
riva per stabilizzare la barca e, soprattutto, per guadagnare quel
mezzo nodo in più. Appena lasciamo alla nostra sinistra Palmarola, però,
con immenso piacere in ..... (da completare)